La riflessione di Giampaolo Stanizzi, di Catanzaro,che il Venerdì Santo del 2019 portò la croce durante la Via Crucis al Colosseo.
19 aprile 2019, una giornata per me storica!
Una emozione che – sono sicuro – il Signore ha voluto che io vivessi!
Perché? Non lo so!
So bene che mai avrei pensato che il nostro Signore mi ritenesse degno di portare simbolicamente la Sua Croce!
Via Crucis al Colosseo: sesta stazione, la Veronica asciuga le lacrime.
Riecheggiano ancora nella mia mente le parole della meditazione magistralmente declamate dal lettore, parole cariche di dolore in ricordo di tutti i bambini del mondo che non possono andare a scuola e vengono sfruttati nel mondo del lavoro, e non solo!
Ho ancora negli occhi il mare di folla, un mare di folla il cui assordante silenzio riempiva quella grande piazza di Fede e di Speranza!
Eravamo tutti lì, vicino a Lei, Santità, a riflettere sulle piaghe del mondo, piaghe del mondo che continuano quotidianamente ad offendere il nostro Signore!
10 aprile 2020
Stasera Santità, purtroppo, quella folla non sarà fisicamente intorno a Lei.
Un terribile, sinora sconosciuto, virus ha invaso il globo terrestre e sta seminando sofferenza e morte in ogni angolo del pianeta Terra!
Ma Lei stia tranquillo! Come sempre ci raccomanda – pregate per me – pregheremo per Lei, e sempre di più! Saremo tutti li, in comunione spirituale con il nostro Signore e con Lei. Porteremo insieme quella Croce per tutte le Stazioni, ascolteremo in religioso silenzio le parole delle meditazioni frutto delle tragiche esperienze vissute dai detenuti, dalle loro vittime, da chi vive la dolorosa realtà delle carceri, da chi opera per una Giustizia giusta!
Saremo spiritualmente tutti lì con Lei – ne sia certo – a pregare il nostro Signore affinché liberi il Mondo da questo terribile virus! Domani – non ho dubbi – con l’aiuto del Signore quel che oggi stiamo vivendo sarà soltanto un brutto e tragico ricordo.
Sono sicuro: ritorneremo ad un mondo più umano, tutti insieme ci impegneremo a combattere quella che Lei ha definito la “globalizzazione dell’ indifferenza”, ad essere sempre più vicini a colui che soffre!
Mi impegnerò – Le garantisco e glielo prometto – a combattere quella erba cattiva che inquina il nostro mondo, la cultura della corruzione, quella mala pianta che ruba anche le speranze di un onesto futuro a tanti nostri giovani! È un mio obiettivo quotidiano, questo! Anche perché -avrei voluto dirglielo lo scorso anno quando ero li ad un passo da Lei – quanta forza mi dà la ripetuta lettura del Suo libro “Guarire dalla corruzione”. Ed anche di ciò La ringrazio infinitamente!