di Gionatan De Marco, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport
In tutto questo sconvolgimento cosmico e dell’umanità ci sono io, ci sei tu, ci siamo noi. Ciascuno sulla sua corda tesa della vita. Apprendisti di quell’arte che ci permetta di attraversarla tutta, da cima a fondo. Piedi uniti, braccia allargate, sguardo fisso in avanti, sospiro attivato. È l’arte dell’acropazzia! Arte sublime, potremmo dire anche estrema, di un vivere la vita facendo di ogni briciola un miracolo, di ogni sguardo un mondo, di ogni parola un viaggio. Arte meravigliosa di un vivere la vita senza troppe pretese, imparando a fare di ogni attimo un dono, di ogni secondo un gesto, di ogni frammento il tutto. Arte meravigliosa di un vivere la vita immersa nello stupore, considerando ogni fatto un elemento wow dell’esistenza, imparando a godere del bruciore del cuore che riempie e ci fa sentire protagonisti di un mondo che può, deve e vuole risorgere. È l’arte dell’acropazzia! Arte che si fonda su 7 regole di cui impregnare la vita, da far proprie e con cui diventare coach per chi incontriamo, alimentando il desiderio di vita piena di ciascuno e tirando la voglia di benessere e felicità che, spesso, non ci fa dormire la notte. E, tutto questo, dipende solo da noi. Da ciascuno di noi, su quella corda tesa che abbiamo sotto i piedi, su cui possiamo accorgerci di diventare giorno dopo giorno un capolavoro. Con l’arte dell’acropazzia e le sue 7 regole nel sangue!
In allegato la riflessione integrale