La Chiesa italiana promuove un momento di preghiera per tutto il Paese, invitando ogni famiglia, ogni fedele, ogni comunità religiosa a recitare in casa il Rosario (Misteri della luce), simbolicamente uniti alla stessa ora: alle 21 di giovedì 19 marzo, festa di San Giuseppe, Custode della Santa Famiglia.

In questo tempo di prova e di difficoltà per tutti, la Chiesa che è in Italia vuole dare segni di speranza e di costruzione…

“Mentre attendiamo con pazienza questa ‘fase due’, lasciamoci interrogare dalla condizione di chi accanto a noi fa più fatica”.

Nuovo appuntamento da lunedì 16 a venerdì 20 marzo alle 8 e alle 17.30. Il direttore Morgante: “Arricchiamo il palinsesto per non lasciare nessuno da solo”.

Scaricabile gratuitamente sulla nuova pagina web della Libreria Editrice Vaticana, il volume viene costantemente aggiornato con gli interventi del Papa sulla pandemia.

“Caritas Italiana vive con grande preoccupazione l’inedita fase storica che il nostro Paese sta attraversando”. Così, questa mattina, l’organismo pastorale costituito dalla CEI per promuovere la testimonianza della carità. Duplice, secondo Caritas, il pericolo cui siamo esposti: “l’acuirsi delle disuguaglianze e il sorgere di nuove tensioni sociali”.

La Commissione Giustizia e Pace dei Missionari Comboniani rivolge un appello ai vescovi italiani affinché intervengano con “determinazione e prontezza” laddove “la carne di Cristo è trafitta nei più poveri e abbandonati”.

“Anche in mezzo alla pandemia, alle certezze che vengono meno, di fronte a tante aspettative tradite, a quel senso di abbandono che, a volte, prende e stringe il cuore, la parola del Signore rimane parola di coraggio, di consolazione, di speranza”.

Con questo gesto, “la Chiesa italiana ci dà un messaggio di fiducia e di speranza, come una Madre che nella difficoltà è accanto ai suoi figli, che mostra il suo volto più bello nell’aiutare chi aiuta i più fragili”.

“Non siamo eroi, ma chiamati ad essere uomini e donne fino in fondo. Non siamo santi, ma chiamati ad essere servitori fedeli nel poco o nel molto che ci è chiesto in questo momento”, afferma Roberto Colombo, docente all’Università Cattolica e membro della Pontificia Accademia per la Vita.